Otto esperienze di intervento psicologico clinico entro Unità Operative ospedaliere e di assistenza domiciliare riabilitativa.
Contenuto principale dell'articolo
Abstract
Il lavoro presenta otto esperienze di intervento psicologico clinico entro Unità Operative ospedaliere, o di assistenza domiciliare riabilitativa. L’ipotesi è che rischio psicosociale e conflittualità siano più alti dove la trasformazione dell’utente in paziente è meno compiuta: ad esempio, nel Pronto Soccorso, dove tutto avviene nell’urgenza; oppure nei Servizi Ambulatoriali dove la posizione dell’utente è molto meno ritualizzata che nel ricovero e la trasformazione in paziente è pure meno compiuta; questo concerne anche il PS, nella misura in cui accoglie domande “impertinenti”, non basate sull’urgenza medica ma su un’altra urgenza, che si potrebbe definire “emozionale”; per esempio da parte di persone a rischio di emarginazione. “A rischio” è anche Neonatologia, dove a un paziente totalmente affidato come il neonato si affiancano in modo inscindibile i genitori, che pazienti non sono; oppure Oncologia e tutte quelle UO dove col rischio di morte elevato ritorna l’interezza della persona e la sua soggettività, che mettono in crisi la possibilità di trattare l’utente come paziente.